Una passeggiata nell'arte paesaggistica

Nelle proprietà di Fattoria Lischeto sono presenti numerosi monumenti paesaggistici; negli anni artisti internazionali hanno scelto questi luoghi ameni per dare valore al proprio estro nel rispetto della natura che ci circonda. Questa tipologia di arte però non trova completezza nella loro installazione, ma si avvale del contributo dei visitatori e della loro fotografia per documentare e diffondere l’opera, un messaggio o un sentimento personale: diventano così scenografie capaci di esprimere di volta in volta nuove espressioni artistiche.

Mauro Staccioli

Prendendo il bivio per Fattoria Lischeto la prima opera che vedremo è un segno scultoreo a forma di V rovesciata. Un trangolo rosso in acciaio corten che si configura essere un portale, un luogo d’accesso verso un’altra dimensione, ovvero quella della Toscana più contadina, permeata da colline, animali, usanze tradizionali e panorami fuori dal comune. Trattasi di un’opera di Mauro Staccioli, scultore volterrano di nascita riconosciuto in tutto il mondo per le sue opere minimali e geometriche come questo.

Emilie Cummings

“Equanimity” è il simbolo dell’equilibrio e della forza interiore. Costruito a forma di punto interrogativo rovesciato, la scultura è una maniera giocosa per esprimere gli interrogativi e le risposte che si pongono nella ricerca di serenità nel corso dell’esistenza. Per la realizzazione di questa nuova opera, Emilie Cummings ha scelto il metodo del finanziamento collettivo, come segno rappresentativo del simbolismo condiviso della serenità e della funzione pubblica rivestita dell’arte paesaggistica.

Destroy Be

“Terra di Toscana” copre il versante opposto a quello di Equaminity, svettando sulla vallata con dei monoliti misteriosi. Si tratta di una curiosa area rituale di forma circolare post apocalittica segnata da un degrado urbano magistralmente disegnato dalla mano artistica di Dominque Breuillion, meglio conosciuto come Destro Be. L’immaginario di una civiltà perduta così creata si sposa con la visione brulla della campagna circostante adibita al pascolo delle pecore. Un luogo spirituale, un collegamento tra quello che l’uomo sarà un domani e quello che è natura oggi.